Da sempre l’oro è simbolo di ricchezza, di sfarzo e di potere. Basti pensare a quanto sia stato usato dai popoli antichi e quanto sia universalmente conosciuto. Intorno a questo metallo si è sognato, fantasticato, lavorato e persino perso la vita, per poterselo procurare.
I tesori egizi, i corredi funerari, le ricchezze trovate tra i reperti storici ed archeologici più antichi mostrano gioielli e manufatti incredibili, dove l’oro è utilizzato con grande ostentazione, ma anche con abilità e competenza.
Oggi, come ieri, è un simbolo di benessere e un sinonimo di sicurezza economica. L’oro si regala per affetto e perché porti prosperità.
Ma l’oro non è soltanto gioielli o l’abbellimento di oggetti d’arredamento.
Troppo tenero se utilizzato da solo, l’oro viene unito ad altri metalli per formare leghe che si prestano a moltissimi scopi. E’ usato in astronautica, in medicina sia diagnistica che medica, e nell’arredamento. Fili d’oro possono essere tessuti con altre fibre oppure le sottili lamine decorano vasi, quadri ed altri oggetti, non è così difficile trovare oro di recupero.
Esiste anche un oro “nascosto”, che molti non conoscono e che evidenzia in pieno le peculiarità di questo metallo, non soltanto bello ma anche utile: il prezioso metallo giallo è utilizzato per realizzare e completare componenti elettronici importanti, che riescono a garantire prestazioni ottimali nei circuiti in cui sono utilizzati.
Le caratteristiche dell’oro sono la duttilità, la pesantezza e, al tempo stesso, la malleabilità; molto importante è la sua eccellente conduttività termica e l’inattacabilità da parte di quasi tutti gli acidi. Queste qualità rendono il metallo particolarmente indicato per molti dei componenti dei computer, garantendone l’affidabilità. Minuscole quantità di oro si trovano negli hard disk, nelle schede madri, schede di espansione o Ram. Stesso discorso vale per i cellulari e gli smartphone: tra i componenti ci sono infinitesimali percentuali di oro.
Appare chiaro che ci si chieda se sia il caso di recuperare queste minuscole quantità di metallo prezioso che, moltiplicate per i grandi numeri dei prodotti in commercio, possono rappresentare cifre di tutto rispetto.
La risposta è affermativa poiché i costi di estrazione dell’oro sono tutt’altro che irrisori e l’impatto ambientale non è irrilevante.
Riciclare e recuperare, quindi, conviene; ma bisogna chiarire che non è un’impresa facile, da poter realizzare in casa col metodo del fai da te.
L’estrazione delle particelle di metallo nobile dai componenti elettronici prevede l’utilizzo di acidi e di sostanze tossiche ed occorrono strumenti specifici, come il cannello ossidrico e pinze particolari. Questo scoraggia e sconsiglia il recupero individuale, ma porta a valutare seriamente la convenienza della creazione di centri appositi per questo genere di riciclo, che aiutano l’ambiente e possono risollevare le sorti di alcune aziende, come sembra sia già accaduto.
L’estrazione dei metalli dai componenti elettronici, che oltre all’oro contengono anche percentuali di argento e di altri materiali, viene sempre più presa in considerazione, anche con esortazioni e direttive da parte dell’Unione Europea.
Come è stato detto, gli attuali sistemi di recupero non sono molto ecologici; si lavora però alla ricerca di procedure a più basso impatto ambientale e che garantiscano maggiore sicurezza anche per gli operatori.
L’impegno per la ricerca di tecniche eco sostenibili e sicure per isolare l’oro dai componenti elettronici si fa sempre più attenta. Si tratta di metodi ancora in fase di sperimentazione che dimostrano, però, l’interesse per questo settore.
Se, come abbiamo detto, non è affatto semplice provare a fare questo lavoro da soli, ci si può invece rivolgere ad un banco metalli per farsi aiutare. Nel banco metalli si trovano operatori qualificati ed esperti, in grado di consigliare e indirizzare nel modo migliore.
Il primo passo è però quello di imparare a separare le parti dei computer che contengono particelle di oro dalle altre parti non utili a questo scopo. Per avere un’idea approssimativa, possiamo dire che si possono ricavare 15 – 18 grammi di oro da una tonnellata di scarti informatici; un grammo di oro a 18 K si aggira intorno ai venti euro circa.
Recuperare il prezioso metallo può essere un sistema per avere un discreto guadagno, ma è anche un impegno da prendere per rispettare, anche in questo modo, l’ambiente e il pianeta.